Il decreto Omnibus ha previsto una proroga per la rivalutazione di quote e terreni. Adesso il termine ultimo entro il quale pagare l’imposta sostitutiva del 16% nonché redigere e giurare la perizia di stima è il 30 novembre 2024.
I soggetti che possono accedere alla rideterminazione del valore sono i seguenti:
Tutti i soggetti sopra menzionati debbono rispettare i seguenti parametri:
Vediamo ora come fare per sostituire il valore storico di quote e terreni con quello rivalutato.
In prima battuta occorre, entro il 30 novembre 2024, far redigere un’apposita perizia giurata da un
professionista abilitato.
La decisione di procedere con la rivalutazione richiede un confronto tra l'importo dell'imposta sostitutiva del 16% sul valore rivalutato e le imposte ordinarie sulla plusvalenza. È importante considerare anche i costi per la redazione della perizia. In alcune situazioni, la rivalutazione potrebbe non risultare vantaggiosa, poiché l'imposta sostitutiva potrebbe superare quella ordinaria, come nel caso di terreni agricoli posseduti per più di cinque anni che non generano plusvalenze tassate.
Inoltre, la rivalutazione già effettuata in passato non impedisce di usufruire nuovamente di questa misura; è possibile scomputare l'imposta già versata, a condizione che il bene oggetto di rivalutazione sia lo stesso di quello precedentemente rivalutato.
La scelta di rivalutare non è revocabile: se un contribuente ha già effettuato il versamento dell'imposta, non ha diritto al rimborso, nemmeno se il valore rideterminato non è stato considerato nella determinazione delle plusvalenze derivanti dalla cessione.