L’attesa riforma del sistema assicurativo agevolato nella campagna 2024 non ci sarà, troppe le difficoltà per renderla operativa. Il decreto Masaf con le disposizioni operative per il «Piano di gestione dei rischi in agricoltura 2024» (Pgra 2024) infatti non si discosta molto dal decreto ministeriale del 2023.
Seppure in ritardo, si sta dunque per mettere in moto la macchina assicurativa. Il precoce risveglio vegetativo quest’anno avrebbe, al contrario, richiesto l’apertura anticipata della campagna per la sottoscrizione delle polizze.
Salta dunque l’avvio del Pgir (Piano di gestione individuale del rischio) a sostituire il Pai (Piano assicurativo individuale) e il Pim (Piano mutualistico individuale). Nel Pgir doveva essere individuata l’intera potenzialità di copertura del rischio dell’agricoltore, integrando anche l’Agricat (il fondo mutualistico nazionale per le avversità catastrofali agricole, nato per tutelare dai danni da alluvione, gelo e siccità).
Le compagnie assicurative e il sistema dei Caa però non sono pronti ad attivare le novità previste dal Masaf. Tra le novità del decreto ministeriale di quest’anno c’è la revisione dello «standard value» (quale metodologia per la determinazione del valore della produzione storica e dei valori massimi assicurabili o proteggibili, ai fini del calcolo dell’importo da ammettere a sostegno) finalizzata a semplificare la procedura assicurativa.